lunedì 31 marzo 2008

OPINIONI INTERESSANTI...

SOLDI, SOLDI, SOLDI - Al Milan c'è chi lo capisce. "Ronaldo mi supporta molto - racconta Seedorf -. Anche lui sa bene quanto siamo stati vicini a essere buttati fuori. Funziona così: trovi il direttore sportivo o l'allenatore sbagliato, con cui non hai sintonia, e sei rovinato. Guarda che cosa è successo a Ronie negli ultimi cinque anni, prima di arrivare qui. O quello che è capitato a me in Olanda. È ora che i calciatori tornino a essere persone". Il centrocampista olandese è molto critico verso il mondo calcio. "È come il mercato della carne - sottolinea -. C'è un pezzo di carne d'Argentina, che è buonissimo e richiestissimo, e lo vendo in Italia, poi lo esporto in Spagna, in Inghilterra. Lo vendo dove mi fanno la miglior offerta. Non importa se dove lo mando sia il posto giusto per il suo talento: comandano solo i soldi. Non m'importa di seguirne l'ambientamento, di verificare se si integra, lo lascio solo al suo destino. Questa è la mentalità che regge il sistema calcio".

LUTTI - Che Seedorf sia uno a cui non piace questo sistema si sa, basta pensare a quando venne ucciso Gabriele Sandri: fu l'unico a non indossare la fascia nera del lutto. "Non certo per mancanza di rispetto - spiega -. Ma quando andammo in campo non si sapeva nulla: chi fosse, che cosa fosse successo. Niente. E se, per caso, fosse stato un mafioso? Rispetto ogni essere umano, ma non do la mia solidarietà a un assassino. Invece, il mondo del calcio ci riversò addosso la responsabilità di un evento che non c'entrava nulla di nulla col calcio". "Quello delle autorità calcistiche fu un atto di paura - prosegue Seedorf - con copertura politica. Una settimana dopo, la fascia l'ho messa. Ma ancora nessuno m'ha spiegato perché non ce l'hanno fatta indossare quando è mancata la signora Prandelli. Io divento matto, quando vedo certe cose: perché non abbiamo espresso solidarietà a un allenatore di serie A? O per la morte atroce del fratello di Kaladze, che è stato sequestrato per anni? Niente, non s'è fatto niente. Per Sandri sì, che aveva come unico coinvolgimento col nostro mondo quello d'essere tifoso".

tratto da http://www.gazzetta.it/ del 31/3/2008

martedì 25 marzo 2008

LE CONFESSIONI DI UN ITALIANO


Eccolo fotografato in una posa inequivocabile, ormai cari lettori il nostro "compagno" ha ben poco da nascondere. Pensate ke pur di accaparrarsi questo palloncino, è andato a rubarlo a un povero bambino di Caorle, dicendogli "Dammi il palloncino, e quando sarò premier la tua pensione sarà raddoppiata".
"Sì io e Walter abbiamo grandi progetti per il futuro dell'Italia e del quartiere S.Osvaldo: in particolare vorremmo costruire una villa con piscina per ognuno dei nostri amici di Cristo Re in modo da riqualificare il paesaggio urbano; poi per far diventare Padova una città quotata a livello di eventi vorremmo organizzare un concerto degli Iron Maiden per il nostro amico Emilio".

Grandi progetti, per grandi uomini insomma. Vedremo se il Sig. Rozzarin riuscirà resistere alla lusinghe di Fausto ke lo vorrebbe nella sua Sinistra Arcobaleno...! D'altra parte è pur sempre rosso il cuore ke batte nel suo petto...

PASQUETTA...

Un antico detto recita "Pasqua marsea (ossia 'di marzo'), fame, tempesta e guera". Fame forse per gli stipendi, guerra nn mi pare molto, tempesta abbastanza. Almeno per il viaggio di andata e di ritorno.
Partiti alle 9.10 di mattina in direzione Caorle con rischio di morire annegati per la probabile acqua prevista, invece abbiamo trovato una splendida (più o meno) giornata.
Primo brivido all'uscita dell'autostrada al casello di S.Stino di Livenza: Gusp nn trova più il biglietto dell'autostrada ke gli avevo gentilmente consegnato perchè me lo tenesse. Il casellante paziente attende ke il Gusp ritrovi con somma gioia e trentaquattro imprecazioni in un minuto il biglietto. Agnese si arroga il ruolo di DJ della Panda, che ricordiamo monta una nuovissima autoradio Kenwood, però non ha l'accendisigari e così il GPS di Gusp usciti a S.Stino muore per mancanza di batterie cariche.
Un altro brivido riguarda invece la Picnic gentilmente concessaci dal Dott. Marinaro, il cui guidatore, assieme agli altri membri dell'equipaggio, sembra avere qualke problema a disappannare i vetri. Problema risolto con il prestito di spugnetta (o 'Polenta' come l'ha kiamata Lele) da una makkina all'altra.

Una volta a Caorle, abbiamo parkeggiato le makkine più o meno a Bibione, perchè la reggia dei Gusso è in zona traffico limitato. Cammina cammina, arriviamo in centro e vediamo casa Gusso: una splendida villetta con 32 stanze, 12 camerieri, e Ugo II il suo unico inquilino stabile.
Ugo II è una tartaruga gonfiabile di gomma.

Approfittando del sole facciamo un giretto per il paese e il lungomare. Bello, mi piace. è tutto colorato. Si ritorna a casetta per pranzo, come al solito abbiamo comprato troppa roba da mangiare, ma meglio così. Nota positiva: la torta della Bea.
Dopo pranzo inizia il nostro telefilm preferito: "Le avventure dell'amico Pinna". Nella puntata del 24 marzo Pinna ha iniziato dapprima a girare per Caorle con le pinne, e poi ha portato a fare un giro il suo amico Ugo II con la sua bici: un riassunto della puntata lo trovate nel posto precedente.

Arriva l'ora di Saltinmente, e qui iniziano le dispute: come oggetto di plastica con la "E" va bene anke "eroe"? come slogan con la "A" è corretto "Arturo ce l'ha duro"? E "Ama il prossimo tuo come te stesso"? E "Ank'io vorrei un barattolino di miele"? Fino ad arrivare al più celebre "Bossi merda" putroppo rifiutato. Maggiori arbitri delle dispute Emanuele Bonato, giudice di pace, e Agnese Businaro, famosa per aver ridato l'udito ai sordi (grazie alla sua possente voce).
Vincitore della sfida lo stesso Emanuele con 705 punti (giusto??).
Il pomeriggio prosegue con una superpartita di beach volley in spiaggia, e cn un torneo di bocce in contemporanea. E per finire "5 passaggi e un punto"...!!!
Un curioso siparietto verso le 18.20 si accende in casa Gusso: i nostri eroi si interrogano filosoficamente sul fatto se sia o meno opportuno fare la cacca in casa degli altri. Però...penso io...se a uno scappa...nn è ke deve esplodere voglio dire...aprirà la finestra...
Comunque per questa questione esistenziale e fisiologica è aperto un sondaggio.

Il viaggio di ritorno si apre con una bella coda in uscita da Caorle e una pioggia torrenziale, tanto ke il mio navigatore (Danny) continuava a ridere perchè tra il vetro ke nn si disappannava e la pioggia io continuavo a ripetere "non vedo un cazzo" ogni tre secondi.

Come ha detto il rosso dentro: se queste sono le premesse...sarà una bella vacanza quest'estate!!!


bye

PINNA PORTA IL SUO AMICO UGO A FARE UN GIRETTO PER IL CENTRO DI CAORLE...

Ci troviamo di fronte a un grande gesto di altruismo. Pinna, alla guida della sua bicicletta, accompagna a fare un giretto per Caorle il suo amico Ugo II, caricandolo sul portapacchi della bicicletta. Ugo II infatti per ovvi problemi di locomozione era dall'estate scorsa che non usciva dalla sua villetta. Ugo sembra apprezzare molto la soluzione ideata da Pinna.

Anke tutti gli altri allegri amici sono contenti di questo grande gesto di altruismo, e quindi la gioia pervade ogni cuore e le risate scrosciano spontanee...

Per vedere il video forse ci vuole quicktime...boh...provate...

domenica 23 marzo 2008

BUONA PASQUA!!!

Anke quest'anno è arrivata Pasqua. La celebrazione del Triduo mi piace molto xkè attraverso i suoi tre passaggi mette l'uomo di fronte a quella ke è la sua condizione infinitesimale e al contempo infinita.
Detto ciò che di serio avevo da dire passiamo al resto: da giovedì è stato un tempo molto mangereccio, infatti si è aperta una serie di pranzi e molto interessanti, giovedì a casa Marinaro con specialità pugliesi e soprattutto la burrata che la Giovanna ha preso apposta per me (evvaiii!). Venerdì ovviamente la catena si è interrotta, per riprendere poi sabato a pranzo, da Rino a Villatora: primo, secondo, contorno a volonta, pennola di grana, dolce, caffè, amaro il tutto 12.50€. Buono direi.
Per concludere la serie, tra poki minuti ci avvieremo a casa di mio fratello a Noventa, dove ci sarà cibo a volontà, d'altra parte...è ben giusto festeggiare la domenica di Pasqua!!!

Buona Pasqua!!!

sabato 22 marzo 2008

FRIDAY I'M IN LOVE - The Cure (song of the week)



Il testo è bellissimo...buon ascolto!

giovedì 20 marzo 2008

NEVE...

La scritta appena composta lungo tutta la strada innevata era l'unica cosa ke Giulia riusciva a vedere in quel momento; non c'erano più case, cancelli, giardini, passanti, ombrelli, nè suoni o scrosci di risate nè soffi di vento o abbaiare dei cani.
"Smettila di farti paranoie. Sarà bellissimo"
Rimaneva solo da capire ki aveva scritto quella frase, in caratteri giganti lungo tutta la via. Forse quella stessa persona era riuscita anke a imprimerla nel suo cuore quella frase...chissà...

lunedì 17 marzo 2008

MACISTE GAY - Gem Boy (cover )



Cover di "Back for Good" dei Take That.
Dedicato a Pierclaudio Rozzarin.

RIFLESSIONI...

Quand’ero piccolo volevo fare l’astronauta…non è uno scherzo…poi il pilota d’aerei, dei caccia…volevo andare oltre, o almeno il più vicino possibile a quell’azzurro che vedevo da giù. Invidiavo le nuvole, così vicine a quell’immensità azzurra…
La vita qui è così piccola, che mi sembra assurda…non perché lo sia, ma perché noi uomini ci affanniamo a riempirla di cose inutili, di persone, di storie, senza pensare che le cose, le persone, le storie più belle sono proprio quelle che non si scelgono. Ma come è possibile riempire un granello di sabbia…e di cosa potrò mai riempirlo?
La vita qui è così flebile, come una piccola fiamma, coperta col palmo della mano a conca, perché non si spenga…eppure noi uomini facciamo di tutto per cercare di togliere, di scostare quella mano, perché vogliamo metterci la nostra.
Le persone che toccano la nostra vita, sono solo riflessi di quell’azzurro grande e profondo, e pieno di nuvole…anzi forse le persone nella nostra vita sono proprio come le grandi nuvole che attraversano il cielo. Che bello sarebbe se anche noi come il cielo potessimo essere capaci di lasciar andare quelle nuvole, di non trattenerle a noi come il cielo fa con i grandi velieri bianchi che lo solcano…tutte a parte una.
Allora forse…poi il cielo lo vedremmo così…………………….:



sabato 15 marzo 2008

UN MOTIVO MALEDETTO - Irene Grandi (song of the week)



beh...non è una canzone fantastica! ma alle medie ce l'avevo sempre in testa! buon ascolto!

mercoledì 12 marzo 2008

martedì 11 marzo 2008

UN PASSATO DIMENTICATO...

- E quindi io cosa dovrei fare per lei signorina Whitman?
- Lo sa benissimo cosa deve fare. è non è nulla che sia contro la legge che lei rappresenta...
- E come mai viene qui di sera, tardi, bussa alla mia porta come se dovesse nascondersi anche dalla brezza leggera, se non è nulla ke sia contro la legge?
- Questo non la riguarda.
- Mi riguarda nella misura in cui lei mi ha chiesto un favore singorina.
- Non la riguarda ho detto. E ora la smetta di fare domande...ha già avuto la sua..."ricompensa"...per quello ke le ho chiesto...
- Ah certamente...una "ricompensa" che non dimenticherò facilmente...e nemmeno lei penso!!!
- La smetta...o mi rivolgerò a qualcun'altro.
- Oh no, noooo...non c'è bisogno che si scaldi, avrà quello che desidera.

In quel mentre il vecchio sceriffo si alzò, facendo cigolare la sedia di legno mezza rotta. La sua mano rugosa e fredda prese la valigetta. Gli occhi di Elizabeth si illuminarono di aspettativa, i muscoli del viso si contrassero, la bocca si aprì leggermente.
Alcune carte frusciarono nella mano dello sceriffo, e il tintinnio del vetro contro la maniglia d'ottone della valigetta si udì chiaro nella stanza. Dalla mano anziana due piccoli fogli passarono nella mano giovane e sparirono tra le pieghe del vestito, assieme ad una piccola boccetta trasparente, colma di un liquido nerastro e oleoso.

- La ringrazio. Addio.

Elizabeth sguscio fuori dalla stanza, veloce e silenziosa al contempo, attenta a evitare gli angoli più illuminati delle strade, mossa più dalla necessità di non essere notata che dal coraggio.

Il giorno dopo, all'alba, quando la gente, come ogni mattina, iniziava a riappropriarsi delle strade di Peadmount subito fu notata l'assenza del carpentiere, il signor Blumer.
La porta della casa dello stimato carpentiere fu trovata spalancata, il suo corpo a terra, esanime, e vicino al cadavere la solita bottiglia di whisky di sua produzione, per cui era noto in tutto il paesino.
- Una vera tragedia - mormorava la gente. Edward Blumer infatti la settimana successiva avrebbe dovuto congiungersi a nozze con la signorina Whitman, una delle ragazze più belle e intelligenti del paese.
La causa della morte, dignosticata dal dottor De La Croix, fu cirrosi epatica, per il troppo whisky, evidentemente.

Solo il vecchio sceriffo nel sopralluogo che fece notò alcuni particolari che agli altri paesani erano sfuggiti: un minuscolo tappo di sughero in un angolo e un asse di legno del pavimento con meno polvere delle altre, segno che era stata smossa di recente.
"Bene" pensò. "Quel bastardo di Blumer è morto finalmente. Elizabeth ha fatto ciò che doveva. Mi domando solo se il prezzo della vendetta per l'assassinio di una famiglia, brutalmente trucidata 10 anni fa, valga il senso di colpa di una diciottenne per aver tolto la vita a un uomo che era più bestia che uomo."

Una volta a casa il vecchio sceriffo posò il cappello sul basso armadietto del salotto, le gambe sulla scrivania polverosa e ripensò a quella ragazza che pur di realizzare la propria vendetta personale le aveva offerto il suo corpo la sera prima. In 24 ore aveva cessato di essere una bambina e si era arrogata il divino potere di vita o di morte, di certo con meno leggerezza di molti uomini che conosceva, persino di lui stesso.
"Elizabeth...il tuo segreto morirà con me." E si addormentò sulla comoda poltrona...

domenica 9 marzo 2008

JA SEI NAMORAR - Tribalistas (song of the week)



Con un giro un po strano sn cmq riuscito a postare la canzone della settimana...buon ascolto...

sabato 8 marzo 2008

I SETTE SEGRETI...



Prendendo spunto da una mania ke gira in internet di raccontare 7 segreti, ossia sette cose molto segrete e molto riservate della propria vita, o 7 cose ke cmq nessuno sa, o 7 lati magari nn così immediati...mi è venuta voglia di provare a pensare a 7 cose di me ke penso saranno un miscuglio di tutte queste sopra elencate...vediamo cosa viene fuori...

1) odio le inaugurazioni degli anni accademici, le conferenze, le prolusioni, la gente ke parla per più di 10 minuti, tutte cose di questo tipo insomma...questa è la cosa ke nn sopporto di più al mondo

2) odio dovermi presentare davanti a tante persone in contesti ke di per sè non lo richiedono (faccio memoria della presentazione voluta da una certa docente universitaria in cui mi kiese "se fossi una musica ke musica saresti?"...ma dimmi te...)

3) mi piace camminare da solo di notte d'estate per il quartiere, forse è una delle cose ke mi piaciono di più al mondo...soprattutto poter camminare in mezzo alla strada è una cosa bellissima...

4) ho imparato a capire molte persone con un occhiata...ma anke ke spesso l'esito dell'okkiata dipende da come sto io in quel momento...

5) odio ki mi fa sentire obbligato a fare qualsiasi cosa, dal portare giù la spazzatura ad andare a messa, da fare un piacere a qualcuno a rispondere al telefono. Questo perchè penso ke le cose più belle siano quelle ke sn spontanee, ke sn fatte perchè sono importanti o per il piacere di farle o perchè si ritiene (se si tratta di cose che "costa" fare) ke il proprio sacrificio e la propria fatica in favore di un altro siano cosa buona e giusta...

6) mi piace un sacco essere abbracciato dalle persone di sesso femminile

7) spesso mi trovo nella situazione di pensare: 'da quella persona, visto ciò che in passato ho fatto per lei, mi aspettavo magari qualcosina di più...' poi continuo a pensare e dico 'beh...comunque io continuerò nei suoi confronti a fare come ho sempre fatto...il resto nn dipende da me...!'
beh quest'ultimo nn è proprio un segreto o simile, ma insomma...

venerdì 7 marzo 2008

LA 25a ORA - Spike Lee, 2002


In una New York dopo l’11 settembre, che ha sostituito le Twin Towers con due fasci di luci azzurrognole, Monty Brogan (uno straordinario Edward Norton) trascorre l’ultima giornata prima di entrare in carcere, dove dovrà rimanere ben sette anni. È infatti un pusher bianco, di quelli insospettabili, quelli che spacciano negli ambienti bene, guidano automobili costose, hanno accanto donne mozzafiato ma amici con uno strano accento… forse russo. Monty è un bel ragazzo, simpatico, educato, un po’ scanzonato ma molto “umano”. Solo per fare un esempio, salva dall’agonia un cane, che diventerà il suo più fedele amico in un mondo (il nostro) in cui è sempre meglio guardarsi le spalle.Mancano ventiquattrore all’alba e Monty ha molte cose da fare: salutare gli amici, prendere congedo dalla sua donna, avere un chiarimento con il padre, regolare i conti con la mafia russa, trovare un nuovo padrone al cane, dire addio alla sua casa e alla sua città, New York, con cui intrattiene un rapporto di odio-amore ma a cui difficilmente sarebbe in grado di rinunciare. Di contorno le storie degli altri, altrettanto “amorali” o comunque “inerti”: un broker che specula sull’aumento della disoccupazione, un professore che sogna di abusare dell’allieva minorenne, Naturelle (da togliere il fiato), la sua donna, che accetta regali costosi facendo finta di ignorare da dove provengano i soldi. Spike Lee, regista “nero” per eccellenza, ci offre un’interpretazione della società “bianca” contemporanea eticamente desolante. Non c’è pentimento, non c’è redenzione, non c’è via d’uscita: l’unico valore è la sopravvivenza. E il business. Monty è un uomo “normale” che fa un lavoro “normale” ma che, sfortunatamente, incappa nelle maglie della giustizia quasi fosse un evasore fiscale, beccato in flagrante. La sua percezione della Grande Mela, ma dell’Occidente tutto, rimanda alla visuale dall’alto di Ground Zero: macerie, macerie, macerie e ancora non si è finito di scavare.Ma il film di Spike Lee, nonostante la gravità dei temi affrontati, scorre leggero, lasciando il rammarico nello spettatore che sia già finito. L’ottimo montaggio, la recitazione esemplare degli attori, la capacità di gestire le storie parallele, l’approfondimento dei caratteri, il commento musicale, la fotografia… tutto, insomma, concorre alla piacevolezza della visione. Un bel film che, volutamente, smorza i toni drammatici perché non raffigura un eroe che affronta un destino avverso, bensì un antieroe che è costretto solo in ultimo a guardarsi allo specchio.

Mariella Minna

mercoledì 5 marzo 2008

ALLA FERMATA...

Un passo indietro e un passo avanti. Un passo indietro e un'altro avanti. A destra vicino alla tabella con gli orari e poi a sinistra, di nuovo vicino alla pensilina coperta.
Gli occhi che impercettibilmente scrutano ogni cosa, guizzando di qua e di là, le mani ke leggermente, nascoste nelle maniche della giacca, tremano. Nella destra una piccola borsa di un centro commerciale forse, senza scritte, anonima come lei.
La manica del cappotto leggermente rovinata, come se fosse stata leggermente tagliata, o meglio, graffiata dalle spine di un roseto......
La mano sinistra accompagna nervosa una sigaretta alle sue labbra sottili, modellate perfettamente da una abile mano da truccatrice esperta, eppure...più la sigaretta si consuma, più sembra ke sia chi la sta fumando a consumarsi nell'attesa di qualcosa di misterioso.

Ad un tratto, il cellulare squilla, veloce la sigaretta scompare schiacciata dalla suola consumata dello stivaletto, gli occhiali spariscono dentro la borsa, i capelli sembrano sciogliersi da soli in un esplosione di boccoli, il cappotto viene rivoltato in fretta diventando di un elegante color kaki, le mani vengono rivestite di guanti di velluto bianco.
Proprio in quel mentre l'autobus sosta alla fermata, vomitando persone e ingurgitandone altre...e, una volta salita, tra una madre e un impiegato la si vede baciare velocemente sulle labbra un ragazzo, più o meno alto come lei...

lunedì 3 marzo 2008

Diana - Paul Anka (1957)

perchè come dice "Diana" lui non lo dice nessuno...

domenica 2 marzo 2008

LA LEZIONE DELLA FARFALLA

Un giorno apparve un piccolo buco in un bozzolo; un uomo che passava per caso, si mise a guardare la farfalla che per varie ore, si sforzava per uscire da quel piccolo buco. Dopo molto tempo, sembrava che essa si fosse arresa ed il buco fosse sempre della stessa dimensione. Sembrava che la farfalla ormai avesse fatto tutto quello che poteva, e che non avesse più la possibilità di fare nient’altro. Allora l’uomo decise di aiutare la farfalla: prese un temperino ed aprì il bozzolo. La farfalla uscì immediatamente. Però il suo corpo era piccolo e rattrappito e le sue ali erano poco sviluppate e si muovevano a stento. L’uomo continuò ad osservare, perché sperava che, da un momento all’altro, le ali della farfalla si aprissero e fossero capaci di sostenere il corpo, e che essa cominciasse a volare. Non successe nulla! Anzi, la farfalla passò il resto della sua esistenza trascinandosi per terra con un corpo rattrappito e con le ali poco sviluppate. Non fu mai capace di volare. Ciò che quell’uomo, con il suo gesto di gentilezza e con l’intenzione di aiutare, non capiva, era che passare per lo stretto buco del bozzolo, era lo sforzo necessario, affinché la farfalla potesse trasmettere il fluido del suo corpo alle ali, così che essa potesse volare. Era la forza con cui Dio la faceva crescere e sviluppare. A volte, lo sforzo è esattamente ciò di cui abbiamo bisogno nella nostra vita. Se Dio ci permettesse di vivere la nostra esistenza senza incontrare nessun ostacolo, saremmo limitati. Non potremmo essere così forti come siamo. Non potremmo mai volare. Chiesi la forza… e Dio mi ha dato le difficoltà per farmi forte. Chiesi la sapienza… e Dio mi ha dato problemi da risolvere. Chiesi la prosperità… e Dio mi ha dato cervello e muscoli per lavorare. Chiesi di poter volare… e Dio mi ha dato ostacoli da superare. Chiesi l’amore… e Dio mi ha dato persone con problemi da poter aiutare. Chiesi favori… e Dio mi ha dato opportunità. Non ho ricevuto niente di quello che chiesi… Però ho ricevuto tutto quello di cui avevo bisogno. Vivi la vita senza paura, affronta tutti gli ostacoli e dimostra che puoi superarli.

NIGHTSWIMMING...

Una nuotata notturna nei pensieri...tra gesti e parole ke ti tornano in mente mentre sei al volante, con profumi e sorrisi ke riempiono la tua mente e i tuoi okki e la macchina va avanti col pilota automatico.
"Swimming" come parola da l'idea di qualcosa ke scivola, di qualcosa di dolce, di delicato..."nightswimming" lo è ancora di più, ancora più lento, fluttuante e segreto. Tra un pianerottolo e un gradino (e un ascensore ke per la mia incolumità non è il caso di usare...) pensieri e parole ritornano e ricordi assumono la forma sfumata di ciò che non sembra vero, di ciò che sembra appartenere ad un altra dimensione, di ciò ke nn è possibile qui è ora, ma solo là e ieri.
E gli "ieri" ke possono venire in mente sono molti, tutti collegati da situazioni simili, tutti ke si muovono paralleli ma cn finali diversi, con sfumature diseguali e abbozzate dal maggiore o minore esporsi, dall'aria calda dell'estate, dalla fredda umidità dell'inverno.
Kissà se il domani, ke ank'esso poi diventerà un altro "ieri", percorrerà le stesse strade simili, o parallele, oppure no...


bye

NIGHTSWIMMING - R.e.m (song of the week)

Come al solito il testo nella colonna a destra...buon ascolto...