martedì 27 maggio 2008

TESTA DI GATTO

Oggi torno tranquillamente dall'università quando impprovvisamente...sento un insistente miagolio..."ke balle" penso...poi guardo meglio e in effetti c'è il gatto di cui sopra ke nn riesce più a scendere. Allora si sono susseguite le fasi di cui sotto:

1) rifletto per qualke minuto

2) citofono a mia mamma

3) mia mamma chiama i proprietari del gatto...per fortuna li conosce

4) passa la classica vecchia (pardon, anziana) che non ha capito una mazza che inizia a dire "caro micino...si sta bene lì a prendere l'aria? caro...ah vorrei essere io al posto tuo". 'A quest'ultima richiesta si può sempre provvedere...' ho pensato io.

5) arrivano i proprietari

6) si forma il classico cappannello di persone

7) il proprietario va da De Zuani e torna con una scala e una fune con cui lega la scala all'albero per evitare di sfracellarsi nell'eventualità che le cose si mettano male

8) io reggo la scala

9) il proprietario del gatto sale e riesce a prendere il gatto per la collottola e portarlo giù...

Alcune precisazioni:

  1. medioman non è intervenuto
  2. il gatto ha tentato di graffiare il padrone che lo stava salvando...molto riconoscente...scherzo...
  3. in realtà il presunto albero non è un albero ma un palo della luce pieno di rampicanti. Quindi in realtà la colpa è di chi doveva magari tagliare i rampicanti, così il gatto non sarebbe salito
  4. nel video potete sentire la voce di mia mamma che fa la telecronaca dando al gatto del deficiente...e in effetti ha ragione...

domenica 25 maggio 2008

SOMETHING STUPID BUT...

A volte mi capita che una situazione non mi torni. Tutto sembra quadrare, oppure essere più o meno a posto...ma...non è così. E' come un piccolo ronzio, una piccola vibrazione che mette in moto il pensiero e i sensi e inizia ad andare alla ricerca della cosa fuori posto. Magari ci mette ore, giorni; ma intanto va avanti, da solo, col pilota automatico.
E ad un tratto...eccola! E' come se si accendesse una lampadina! La cosa fuori posto finalmente è stata beccata. L'unico punto che manca nella successione infinita della retta. La piccola stonatura del primo violino che, emozionato per essere davanti a un pubblico numeroso, ha la mano che trema i primi 10 secondi del concerto.
Ma l'ascoltatore abituato la sente...

DIARIO DI SCUOLA

Ahimè non è possibile escludere il caso del vero teppista, del teppista assassino [...]. Rarissimo ma esiste, nella scuola come altrove. In 25 anni di insegnamento, su circa 2500 allievi, devo averlo incontrato una o due volte. L'ho visto anche in corte d'assise, questo adolescente dall'odio precoce, dallo sguardo gelido, che pensiamo finirà sulle pagine di cronaca nera perchè non sa controllare alcuna pulsione [...], coltiva la rabbia, premedita la vendetta, ama fare del male [...] e rimane assolutamente impermeabile al rimorso una volta commesso il crimine. Quel ragazzo di 18 anni ad esempio che spezzò la colonna vertebrale del giovane K. a colpi di ascia per il semplice motivo che costui era del quartiere di fronte... [...]. Ma anche quella ragazzina educata in scuole private, pessima studentessa di giorno e di notte seduttrice di quarantenni che consegnava a due complici, della sua età [...], che li seviziavano a morte per derubarli.
Questi non sono adolescenti qualsiasi. Una volta spiegato con tutte le cause sociopsicologiche immaginabili, il crimine irmane il mistero della nostra specie. Non stupisce che la violenza fisica aumenti con la pauperizzazione, l'isolamento, la disoccupazione, le tentazioni della società consumistica, ma che un ragazzo di 15 anni premediti di pugnalare il proprio professore - e lo faccia! - rimane un atto patologicamente singolo.
Farne, a suon di titoli di prima pagina e programmi televisivi, il simbolo di una certa categoria di giovani, in un luogo preciso (le scuole di banlieue), significa far passare quei giovani per una banda di assassini e la scuola per un focolaio criminogeno.
[...] è soprattutto a casa che gli uomini si uccidono però, sotto il loro tetto, nella fermentazione segreta del loro focolare domestico, nel cuore della loro personale desolazione. Far passare la scuola per un luogo criminogeno è, in sè, un crimine insensato contro la scuola.

tratto da
Diario di scuola, Daniel Pennac, Feltrinelli 2008

domenica 11 maggio 2008

SONDAGGIO TELEFONI CELLULARI

Come previsto quasi da tutti stravincono il sondaggio i Nokia, ke tuttavia ultimamente non stanno dando comunque buone prove di affidabilità su tutti i modelli (vero Marco?). Al secondo posto troviamo i Samsung, con un solo voto di scarto dalle seguenti; tale risultato mi colpisce alquanto, infatti ho sempre sentito un sacco di persone lamentarsi dei Samsung, in partcolare del loro T9.
Al terzo posto, udite udite, un pareggio! I telefoni cellulari Carriola, che lamentanto i soliti problemi, ossia t9 di merda, una resistenza alle cadute pari a zero, spegnimenti e accensioni casuali, si contendono la terza posizione pensate un po'...con il telefono senza fili. Pensate un po...che ritorno al passato...troppi ricordi...i bei giochi di una volta...
Racimolano voti anke Alcatel e Siemens (questi ultimi con il software penso peggiore ke esista)...

sabato 10 maggio 2008

martedì 6 maggio 2008

ECCO IL MERCATO ESORDIENTI

MILANO, 6 maggio 2008 - L’ allarme l’ha lanciato il delegato Figc di Milano, Angelo Prazzoli, subissato da troppe lamentele. Società prese d’assalto, "scippate" dei piccoli calciatori dai sodalizi del "pianerottolo accanto". Professioniste e non. Un fenomeno colorato d’abitudine che scivola tuttavia all’ombra della morale quando si spinge fino a Pulcini ed Esordienti. Genitori convinti da una telefonata, speculazioni di improvvisati "talent scout" e provini che rovinano la passione dei più piccoli. Ma anche la necessità di regole e metodi che ne garantiscano il rispetto. È la fotografia scattata dagli addetti ai lavori.

CONSIGLI E SCELTE - Per i più giovani non esistono vincoli pluriennali (per fortuna). Ma spesso consigli interessati spostano le scelte dei genitori. "Alcuni club pescano i numeri perfino sulla guida del telefono — spiega Roberto Pazzi, presidente del Bresso — chiamano lo stesso cognome fino a trovare l’interlocutore giusto e organizzano provini senza nullaosta". "E’ una pratica scorretta e anche pericolosa perché espone al rischio di infortuni non coperti dall’assicurazione", aggiunge Roberto Tomanin, vicepresidente dell’Accademia San Leonardo. "Noi spendiamo risorse, tempo e denaro per formare piccoli calciatori — prosegue — e poi ce li portano via senza una lira in cambio da club che sfruttano il marchio Milan o Inter, promettendo perfino l’iscrizione gratuita".

QUESTIONE DI NOME - L’appeal del nome, un richiamo forte. "Noi non facciamo provini di nascosto e poi, il marchio Milan che utilizziamo è solamente per la scuola calcio — la campana di Vincenzo Cicoria, presidente della Masseroni —. Non promettiamo una carriera nei rossoneri. Casomai chi ci sceglie lo fa per la qualità di istruzione e servizi che garantiamo". Un concetto, quest’ultimo, ripreso da Paolo Gatti, dirigente della Lombardia Uno. "Non esistono orchi nel calcio giovanile. Spesso veniamo additati in questo senso. Falso. La Lombardia Uno lavora forse più degli altri. Contattiamo correttamente i club dei giocatori che ci interessano ma questi cestinano le nostre richieste senza riportare a ragazzi e famiglie i nostri propositi". Prosegue Enzo Brozzi, d.s. dell’Accademia Inter: "Due anni fa Pro Patria, Legnano e Pavia hanno fatto la spesa da noi. Succede a tutti. La nostra sola tutela è mantenere un livello di formazione molto alto. Il nostro comportamento è sempre trasparente, semmai abbiamo a che fare con decine di genitori-procuratori che ci propongono i loro figli. Del resto io vedo molta incompetenza in giro. Presunti istruttori che fanno fare le ripetute col compagno sulle spalle a ragazzini del ’98".
FRENO - Eppure la ricerca del talento si tramuta spesso in "caccia", la mancanza di correttezza diventa un giochino abusato, da società, dai genitori e non solo. "Una persona che collaborava con noi se ne è andata e si è portata nella nuova squadra una dozzina di ragazzini del ’97", testimonia Fabio Romani, presidente della Gescal Boys. "Siamo stati costretti a ritirare la formazione e non fare la categoria. Il problema è grave ed esige regole precise. Io sono convinto che l’unico modo per farle rispettare sia toccare il portafogli di chi se ne approfitta". Nicola Minichiello d.s. dell’Iris, parla di "fenomeno amorale". "La Figc — dice — deve rimediare. Questo processo illude ragazzi e genitori. Tanti club promettono percorsi di carriera impossibili".

Max Cavallaro
Matteo Forlì

http://www.gazzetta.it/Calcio/Giovani/Primo_Piano/2008/05_Maggio/06/Guerra%20per%20il%20mercato%20Esordienti.shtml

domenica 4 maggio 2008

TI SENTO VIVERE - 883 (song of the week)



una delle mie canzoni preferite...

"TI VOGLIO BENE"

Frase molto comune di certo...ognuno di noi l'avrà detta almeno una volta nella vita. Ma sicuramente più di una volta. Questa frase mi colpisce per vari motivi...
Quest'espressione viene usata in situazioni anke diverse, tra madre e figlio, tra amici, tra morosi etc... Eppure ha una particolarità: ossia implica il mettersi in gioco di una persona. Nel momento in cui una persona afferma "ti voglio bene" e rivolge questa frase ad un'altra persona essa acquisisce una responsabilità nei suoi confronti! Se una persona vuole bene ad un'altra, e sa ke quest'altra ricambia, allora ognuno dei due soggetti sarà responsabile di non ferire l'altro, di non portare allo sfascio il legame, il sentimento ke si è creato e che con una frase in quel momento si è deciso di rendere manifesto.

Tutto questo ragionamento mi è servito per capire una cosa: non se vi è mai capitato di incontrare persone ke fanno fatica a dirlo...ad esprimere quello ke provano, a vivere liberamente ciò che sentono. Ecco...spesso queste persone non sono delle stronze o delle persone ke hanno paura...forse sono proprio loro invece ke hanno capito la vera importanza e il vero senso di queste tre parole. E poi quando queste parole arrivano...sentirsele dire toglie il respiro.
L'altra faccia della libertà è la responsabilità, altrimenti ke senso avrebbe essere liberi?
E questo ricade anke in ciò che diciamo, oltre ke in quello ke facciamo. In questo post niente di autobiografico, anzi in un certo senso sì ma ormai è roba molto vecchia.

bye

sabato 3 maggio 2008

TELEFONI CELLULARI CARRIOLA

Dopo un po' di pausa dovuta ad un'assoluta voglia di nn fare un emerito, il blog è di nuovo attivo e riapre con un'inchiesta. Facendo due conti tra amici infatti, ci si è resi conto che i cellulari di una nota marca, che qui chiameremo Carriola (in parte per assonanza, in parte perchè più o meno il loro valore è quello di una carriola), sono delle merde immense.
Ad esempio, il V3, modello che ha fatto tendenza, ha dei grossi problemi col flex. Infatti una volta su due che apro il telefono mi compare uno schermo bianco e bisogna attendere 5 o 6 secondi perchè si possa fare qualsiasi cosa. Inoltre il mio Bluetooth è veramente un gran simpaticone, infatti è talmente contento di conoscere nuovi telefoni che si attiva da solo, a suo piacimento. Altra chicca, più classica, è lo spegnimento del telefono così a caso.
Ma la cosa che veramente mi fa incazzare è ke quel bastardo del programma Carriola Phone Tools mi ha incasinato il software del telefono e pertanto non posso aggiungere nessuna nuova suoneria, e se cancello quelle ke ho dunque rimango senza.

Abbiamo pertanto interpellato un noto esperto di telefoni Carriola, il sig. Emanuele Bonato, tecnologo della comunicazione, nonkè frequentatore assiduo del centro assistenza Carriola di via Bronzetti (Pd).
"Sì, in effetti i telefoni Carriola hanno dei grossi problemi, ma tuttavia sono funzionali allo scopo di conoscere gente. Infatti ormai al centro assistenza Carriola di via Bronzetti, stanno pensando di aprire un bar all'interno del centro visto l'afflusso di gente. Inoltre ormai lì mi conoscono e ogni volta che vado, una volta a settimana, mi offrono anke lo spritz. E vorrei anke vedere visto i sacchi che ci ho speso!!! Comunque tornando ai problemi tecnici in senso stretto, a me il cellulare cadeva abbastanza spesso, ma comunque sempre da 20 cm, perchè al max mi cadeva dal divano. E non è mica possibile, kea #@?$, che ogni volta che mi cade si rompe! Tutto è iniziato con il malfunzionamento del tasto "zero"...e ora ho cambiato definitivamente telefono. Carriola di merda..."

Ringraziamo per l'intervento il sig. Bonato, e invitiamo i produttori dei Carriola, a fare dei teelfoni migliori, perchè ce ne frega quattro di avere display giganti e design superlativi se poi il telefono funziona da culo. E se mio nonno gaveva e rode, saria stà un Carriola!!!