- E quindi io cosa dovrei fare per lei signorina Whitman?
- Lo sa benissimo cosa deve fare. è non è nulla che sia contro la legge che lei rappresenta...
- E come mai viene qui di sera, tardi, bussa alla mia porta come se dovesse nascondersi anche dalla brezza leggera, se non è nulla ke sia contro la legge?
- Questo non la riguarda.
- Mi riguarda nella misura in cui lei mi ha chiesto un favore singorina.
- Non la riguarda ho detto. E ora la smetta di fare domande...ha già avuto la sua..."ricompensa"...per quello ke le ho chiesto...
- Ah certamente...una "ricompensa" che non dimenticherò facilmente...e nemmeno lei penso!!!
- La smetta...o mi rivolgerò a qualcun'altro.
- Oh no, noooo...non c'è bisogno che si scaldi, avrà quello che desidera.
In quel mentre il vecchio sceriffo si alzò, facendo cigolare la sedia di legno mezza rotta. La sua mano rugosa e fredda prese la valigetta. Gli occhi di Elizabeth si illuminarono di aspettativa, i muscoli del viso si contrassero, la bocca si aprì leggermente.
Alcune carte frusciarono nella mano dello sceriffo, e il tintinnio del vetro contro la maniglia d'ottone della valigetta si udì chiaro nella stanza. Dalla mano anziana due piccoli fogli passarono nella mano giovane e sparirono tra le pieghe del vestito, assieme ad una piccola boccetta trasparente, colma di un liquido nerastro e oleoso.
- La ringrazio. Addio.
Elizabeth sguscio fuori dalla stanza, veloce e silenziosa al contempo, attenta a evitare gli angoli più illuminati delle strade, mossa più dalla necessità di non essere notata che dal coraggio.
Il giorno dopo, all'alba, quando la gente, come ogni mattina, iniziava a riappropriarsi delle strade di Peadmount subito fu notata l'assenza del carpentiere, il signor Blumer.
La porta della casa dello stimato carpentiere fu trovata spalancata, il suo corpo a terra, esanime, e vicino al cadavere la solita bottiglia di whisky di sua produzione, per cui era noto in tutto il paesino.
- Una vera tragedia - mormorava la gente. Edward Blumer infatti la settimana successiva avrebbe dovuto congiungersi a nozze con la signorina Whitman, una delle ragazze più belle e intelligenti del paese.
La causa della morte, dignosticata dal dottor De La Croix, fu cirrosi epatica, per il troppo whisky, evidentemente.
Solo il vecchio sceriffo nel sopralluogo che fece notò alcuni particolari che agli altri paesani erano sfuggiti: un minuscolo tappo di sughero in un angolo e un asse di legno del pavimento con meno polvere delle altre, segno che era stata smossa di recente.
"Bene" pensò. "Quel bastardo di Blumer è morto finalmente. Elizabeth ha fatto ciò che doveva. Mi domando solo se il prezzo della vendetta per l'assassinio di una famiglia, brutalmente trucidata 10 anni fa, valga il senso di colpa di una diciottenne per aver tolto la vita a un uomo che era più bestia che uomo."
Una volta a casa il vecchio sceriffo posò il cappello sul basso armadietto del salotto, le gambe sulla scrivania polverosa e ripensò a quella ragazza che pur di realizzare la propria vendetta personale le aveva offerto il suo corpo la sera prima. In 24 ore aveva cessato di essere una bambina e si era arrogata il divino potere di vita o di morte, di certo con meno leggerezza di molti uomini che conosceva, persino di lui stesso.
"Elizabeth...il tuo segreto morirà con me." E si addormentò sulla comoda poltrona...